martedì 20 marzo 2012

Il fenomeno debris flow e la messa in sicurezza del paese

Sollecitati da alcuni amici e da chiacchiere di paese, abbiamo messo assieme un "racconto" su quanto accaduto il giorno dell'alluvione e del famoso fenomeno del debris flow.
Spero la lettura non risulti essere eccessivamente "tecnica" ma comprensibile ai più.


IL FENOMENO DEBRIS FLOW A VERNAZZA
L’alluvione di Vernazza ha portato ad una intensa erosione su tutto il territorio comunale che ha dato origine ad un trasporto solido potente con l’innesto di tantissime frane sui versanti.
La tipologia principale dei fenomeni franosi riscontrati in campagna sono del tipo debris flow o colata di detriti. 


La trasformazione della rottura di un versante in colata si verifica in occasione di eventi alluvionali e comporta il movimento di materiale verso valle, con velocità che possono raggiungere anche alcuni metri al secondo. Il materiale sottoposto ad uno stato tensionale tangenziale non è in grado di resistere alle distorsioni e scorre come un fluido viscoso. I debris Flow sono flussi rapidi o molto rapidi di detrito misto ad acqua e sono caratteristici fenomeni di instabilità dei versanti montani, dove improvvise venute d’acqua, fornite da forti piogge, possono mobilitare la copertura detritica. Un importante meccanismo nei debris flow è la generazione di eccesso di pressione interstiziale da parte di ripetuti carichi non drenati, associati al movimento stesso del debris flow.
Le opere di protezione per le colate di detrito possono essere bacini di ritenzione, approfondimento e deviazione dei canali naturali, muri di deviazione del flusso, barriere filtranti ed in generale una attenta puntuale e diffusa sistemazione di tipo montano dei versanti e dei canali .
Ovviamente risolvere il problema comporta mettere insieme diversi aspetti strettamente legati tra loro, i fondamentali sono in termini di priorità:
- Sicurezza per la popolazione
- Tempi di realizzazione
- Finanziamenti disponibili
- Garanzia di funzionamento nel tempo

- Inserimento nel paesaggio

L’intervento effettuato di somma urgenza è finalizzato ad abbassare l’indice di rischio per la popolazione e le infrastrutture poste a valle dei fenomeni di instabilità presenti.
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Le barriere da debris flow posizionate su canali intorno al paese di Vernazza sono le uniche strutture certificate in grado di trattenere parecchi metri cubi di materiale smosso che in abbondanza si trova ancora su tutti i versanti incombenti sul paese. Tali strutture sono comunque opere provvisionali ad elevata capacità ad assorbimento di energia che hanno possibilità di essere smantellate velocemente ed eventualmente riutilizzate .
Sono predisposte per la manutenzione e possono essere svuotate periodicamente secondo gli schemi di montaggio e manutenzione prodotti dal costruttore e consegnati all’impresa installatrice .
Le barriere hanno certificazione di test in vera grandezza condotto da Istituto di ricerca internazionalmente riconosciuto, che attesta che la stessa è in grado di assorbire una colata detritica la cui pressione scaricata sulla struttura, ottenuta dalla combinazione di carico dinamico al momento dell’evento, e di carico statico durante l’accumulo e la tracimazione del materiale, sia compresa tra 160 e 180 kN/m.

La scelta fatta è stata quella di mettere in sicurezza il paese e la sua popolazione per consentire una ripresa delle attività e della vita nel paese stesso in tempi rapidi.
Alle barriere inoltre è possibile installare segnali di allerta per la salvaguardia delle persone con segnale di allerta collegato ad un centro di controllo che in tempo reale segnala l’imminente pericolo posto a monte dell’abitato consentendo eventuali evacuazioni ed interruzione di flussi veicolare e ferroviario .

Potevano essere fatte anche scelte diverse come quella di lasciare un paese evacuato e fantasma per anni aspettando i finanziamenti necessari per fare opere definitive con una regimazione completa dei canali, il rafforzamento di tutte le strutture private di contenimento dei versanti con valutazioni di impatto complessive che comunque devono traguardare alla sicurezza della comunità e solo a quel punto riaprire il paese alla popolazione ed al turismo.
Nel tempo, se si troveranno i finanziamenti e verranno fatti tutti i lavori necessari per mettere in sicurezza il territorio, tali barriere potranno anche essere smantellate avendo svolto il loro lavoro per gli anni che saranno necessari.
L’obiettivo delle scelte fatte voleva essere quello di evitare che il paese, anche con piogge minori di quella avvenuta il 25 ottobre, potesse rivivere un evento del genere, dato tutto il materiale già movimentato presente sui versanti, dove dovranno necessariamente intervenire i singoli proprietari con tecniche adeguate al fine di garantire la salvaguardia del territorio con tempi e costi non definibili al momento.

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